Il progetto

Giovani Visioni al Museo è un progetto partecipativo destinato a giovani ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni, residenti a Torino e provincia, non impegnati né in percorsi di studio o formazione né inseriti nel mondo del lavoro.  

 

Giovani Visioni al Museo, nato dalla collaborazione tra Museo Egizio e Visionary Movement, vuole rispondere al sempre crescente fenomeno definito dall’acronimo NEET (Not [engaged] in Education, Employment or Training).  

 

La prima edizione del progetto, inaugurato nel 2022 grazie al sostegno del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha visto coinvolti circa 70 giovani ragazze e ragazzi. 

Giovani Visioni al Museo ha consentito loro di vivere un’esperienza diversa dal solito, avere un’occasione per condividere un percorso con altre persone, mettersi in gioco scommettendo sulle proprie capacità e interessi e, non da ultimo, «entrare» nel museo da protagonisti, lasciando un segno tangibile del proprio passaggio.  

 

Giovani Visioni al Museo giunge a una nuova edizione con l’obiettivo di celebrare il Bicentenario del Museo (1824-2024) grazie al finanziamento del Programma Nazionale PN METRO PLUS E CITTA’ MEDIE SUD 2021-2027. 

 

A 200 anni dalla sua nascita, il Museo Egizio vuole continuare a incentivare nei giovani l’abitudine a frequentare i musei intesi come spazi fortemente inclusivi di crescita individuale e collettiva, nei quali poter attivare un dialogo tra persone ma anche tra passato, presente e futuro. I musei sono parte integrante di un tessuto ben più ampio e ricco di opportunità offerte dal territorio. Per questa ragione, il progetto coinvolge la Rete delle Case del Quartiere, network votato alla stimolazione e alla attivazione di esperienze di cittadinanza attiva, che ospiterà parte degli incontri di Giovani Visioni al Museo, permettendo a molti giovani di vivere la dimensione stimolante di queste realtà cittadine. 

Il progetto coinvolge anche anche Casa dell’Ambiente, un’istituzione senza fini di lucro che sviluppa attività di networking, coordinamento di progetti, divulgazione, promozione culturale, ricerca, progettazione, formazione e consulenza nell’ambito della tutela ambientale, dell’educazione ambientale, dello sviluppo sostenibile. 

GLI OBIETTIVI

Come funziona

Il proposito è infatti quello di rafforzare nei giovani la percezione del museo come spazio comune, come una possibile palestra per allenarsi all’osservazione, all’ascolto e alla comunicazione, incrementando la consapevolezza di sé e il senso di appartenenza e partecipazione all’interno della propria comunità. L’obiettivo è fornire un’occasione utile ad orientare le proprie scelte formative e/o lavorative anche in base alle proprie passioni o interessi. La missione progettuale è di individuare, tra i reperti in collezione, un oggetto che funga da stimolo per un racconto personale che andrà condensato in un prodotto audiovisivo, della durata di pochi minuti, e reso fruibile ai visitatori del museo mediante QR code. L’esito degli incontri rappresenta un valore aggiunto per il museo, che potrà “custodire” e mettere in luce anche punti di vista e riflessioni non necessariamente di carattere scientifico sui reperti, in un’ottica pienamente partecipativa. 

L'articolazione

Il progetto si articola in moduli ripetibili della durata di 4 settimane ciascuno. Ogni mese, da aprile 2024 a dicembre 2025, piccoli gruppi di 15 partecipanti per ciascun modulo hanno la possibilità di esplorare il museo con l’obiettivo di individuare uno tra i reperti esposti in collezione e provare a raccontarlo sotto una lente diversa, non scientifica e archeologicamente attendibile, ma intima e personale. 

 

Ogni settimana sono previsti 2 incontri pomeridiani della durata di 3h ciascuno, per un totale di 8 appuntamenti e 24 h di percorso complessivi a modulo. 

Negli incontri della prima settimana, durante il primo appuntamento, il gruppo esplora il museo con l’obiettivo di attivare delle riflessioni condivise su argomenti quali: l’attraversamento, la soglia, la trasformazione, il cambio di prospettiva. Nel secondo appuntamento, il Visionary Space, è previsto un talk tematico (Visionary Pill). Agli speakers (youtuber, influencer, startupper, artisti, podcaster e scrittori, selezionati sulla base delle competenze e del percorso lavorativo di ciascuno), verrà affidato il compito di raccontarsi attraverso un reperto archeologico. L’obiettivo è quello di invitare i partecipanti a riflettere sull’importanza della cultura materiale e su come questa possa riconnetterci al passato, anche il più lontano, anche attraverso una “mediazione” intima e personale. 

Alla Visionary Pill seguirà il Visionary Time: uno spazio e un tempo per un dibattito tra i partecipanti all’interno di tavoli moderati dai volontari di Visionary Movement. I moderatori Visionary hanno il compito di agevolare un dialogo costruttivo e partecipativo, gestire le varie personalità presenti ai tavoli, sollecitando la discussione e il confronto tra i partecipanti al termine del talk.  

 

I due appuntamenti previsti nella seconda settimana permettono di prendere ancora più confidenza non solo con gli spazi del museo e con la collezione ma anche con i professionisti che in esso operano. Il gruppo ha sia la possibilità di incontrare e interagire con gli egittologi per approfondire la storia del museo e fare un focus sui reperti esposti nelle sale, sia esplorare autonomamente le diverse aree espositive alla ricerca di un reperto in grado di solleticare le proprie corde emotive e/o percettive in vista dell’elaborazione del proprio progetto.   

 

I due appuntamenti della terza settimana sono dedicati alla messa a fuoco del proprio progetto. Un esperto in linguaggi cinematografici accompagna e sostiene i partecipanti nella realizzazione del proprio elaborato attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni di gruppo. Avendo già “scelto” il proprio reperto, ciascun partecipante può farsi un’idea di cosa raccontare e attraverso quale mezzo. L’invito è quello di attingere alle proprie abilità, passioni, conoscenze e competenze pregresse, mettendosi in gioco per utilizzare il reperto scelto per raccontarsi. Infatti, le modalità espressive, scelte liberamente dai partecipanti, possono spaziare dai testi scritti (poesia e prosa) ai fumetti, dai cortometraggi a performance di danza o ginnastica. 

 

La quarta settimana è suddivisa in un primo incontro durante il quale ciascun partecipante potrà presentate informalmente il proprio lavoro ai propri compagni di viaggio. Ciascun prodotto è oggetto di confronto con l’intero gruppo e con l’esperto con l’intento di fornire a ciascuno ulteriori eventuali suggerimenti, stimoli o anche solo consigli di natura tecnica per perfezionarne la realizzazione. L’ultimo appuntamento dell’intero percorso, quello di presentazione dei propri elaborati, è pensato per sottolineare il clima informale e la dimensione familiare che caratterizza l’intero progetto.  

 

Al termine della giornata, verrà donata la Membership card Under 26 del Museo Egizio, grazie alla quale è possibile accedere gratuitamente al museo per un anno, ricevere mensilmente una newsletter con contenuti speciali, prendere parte ad eventi “a porte chiuse” e usufruire di sconti riservati sugli acquisti del Museumshop.  

Accendi il futuro

A percorso concluso, per offrire a tutti i partecipanti ulteriori occasioni di approfondimento dei temi trattati e dell’esperienza vissuta, verranno attivati brevi corsi gratuiti a cura di Club Silencio. 

Il modulo RE:START è pensato in continuità rispetto al modulo precedente e intende avvicinare ancor di più il target di riferimento al mondo del lavoro culturale. Il percorso proposto (2 incontri settimanali per 4 settimane) mira, infatti, a trasformare gli output del lavoro creativo precedente in percorsi, progetti esperienziali e/o modalità alternative per la fruizione e valorizzazione dei musei, ma non solo.  

I progetti potranno infatti essere implementati anche per favorire la scoperta della città e del suo patrimonio storico, culturale e contemporaneo. Gli output di questo ulteriore step progettuale potranno essere prototipi di percorsi di visita e/o progetti esperienziali replicabili in diversi ambiti applicativi.  

I prototipi verranno testati alla fine del percorso e presentati a istituzioni museali/culturali e stakeholder del territorio. 

Voglio partecipare!