Le visioni

Entra nelle “Visioni” dei giovani partecipanti al progetto, pronte a offrirti uno sguardo inedito su alcuni dei reperti custoditi al Museo Egizio.
Esplora con i loro occhi le sale del Museo: storie e suggestioni contemporanee si intrecciano con un passato millenario.

Scopri i reperti in collezione che hanno ispirato i loro racconti personali.

Papiro magico di Butehamon

Visione di:

Beatrice Nucci

Dal papiro magico di Butehamon ai sigilli fai-da-te: la magia antica incontra la superstizione moderna, con un tocco di ironia.

Sarcofago interno della cantatrice di Amon Tabakenkhonsu

Visione di:

Nicolò Depretis

Nel silenzio che segue la fine, la musica resta. Come pietra scolpita o preghiera sussurrata, attraversa il tempo, unisce tombe e canti, dolore e luce. L’eternità non conosce confini tra vita e morte, tra un sarcofago che custodisce e un salmo che resiste. Un canto si leva ancora, come voce che sfida l’oblio.

Cassetta per ushabti del sacerdote uab Patjauemdiamon

Visione di:

Matteo Pisu

Sopra una cassetta per Ushabti è disegnata una tavola di offerte quando all’improvviso il dio Thot scopre che il sacro Ibis è diventato un pollo della spazzatura: inizia un viaggio divertente e multiculturale tra simboli, stereotipi e identità smarrite.

Sarcofago interno di Mentuirdis

Visione di:

Masha Tabatabaei Mehrizi

“Il Faravahar, portatore della luce eterna di Ahura Mazda, fluttua nel cielo sconfinato di Nut — dove la creazione incontra la compassione e la saggezza divina riposa sotto le stelle, in attesa della nascita di un nuovo mondo oltre il tempo.” “The Faravahar, carrying the eternal light of Ahura Mazda, floats within the boundless sky of Nut — where creation meets compassion, and divine wisdom sleeps beneath the stars, awaiting the birth of a new world beyond time.”

Libro dei morti di Aaner, sacerdote di Mut

Visione di:

Lorenzo Lupi

Attraverso video e parole, che parlano al nostro tempo, ti verrà svelato l’antico codice della buona condotta. Sei pronto a scoprire se il tuo cuore è leggero e puro come una piuma?

 

Reticella funeraria con i quattro Figli di Horus e scarabeo alato

Visione di:

Jess Manassero

Come la reticella funeraria, con i quattro Figli di Horus, aveva il compito di proteggere il defunto Ognuno di noi ha un delicato oggetto che ci protegge in questo mondo.

Alveo del sarcofago esterno di Butehamon

Visione di:

Giulia Villari

Antiche macchie riaffiorano: dal regno dei morti giunge un insegnamento per i vivi.

Amuleto raffigurante il pilastro djed

Visione di:

Davide Sabetta

Stabilità, permanenza ed equilibrio sono principi scolpiti nella natura stessa, dai tronchi degli alberi alle colonne di templi antichi. Questo amuleto non é che un riflesso di questi concetti.

Coperchio del sarcofago interno di Butehamon

Visione di:

Beatrice Polo

Il mito del Cielo e della Terra nell’Antico Egitto Le figure incise sul sarcofago di Butehamon corrispondono a Nut e Geb, due fratelli e amanti ancestrali: il maschile e il femminile, la terra e il cielo: tutto è doppio e imprescindibile…

Modello della tomba di Nefertari e amuleto raffigurante il pilastro djed

Visione di:

Elena Talachini

Splendore del Nilo
La vostra bellezza è talmente Luminosa
Da fare impallidere la volta Celeste
Ed ogni Stella

La vostra bellezza è talmente Radiosa
Che al suo confronto
Il sole scompare

La vostra bellezza è talmente Magnifica
Che al suo confronto
Le altre regine sembrano solo delle umili Ancelle

Papiro funerario di Djehutymes (particolare della barca solare)

Visione di:

Viola Munaretto

In una notte di sconforto, una ragazza ricorda che verrà sempre una nuova alba.

Coperchio del sarcofago esterno di Butehamon

Visione di:

Miriam Greco

Butehamon: scriba come suo padre e suo figlio. La trasmissione della scrittura a livello prescolare è ancora oggi affidata alle famiglie, ma a volte la ruota si inverte e sono i figli ad alfabetizzare i genitori. In ogni caso si tratta di un gesto di cura, un gesto d’amore.

Amuleto scarabeo del cuore

Visione di:

Marco Torra

Un lussuoso amuleto a forma di scarabeo viene conteso all’asta tra grida di stupore e offerte sempre più alte—fino a quando una bambina rompe l’incantesimo con una semplice frase: “Ma è un insetto, che schifo.” In un attimo, il sacro diventa banale, il prezioso si fa ripugnante, e il valore si dissolve nel nulla.

Sarcofago interno di Mentuirdis

Visione di:

Laura Redavide

In un mondo dove sembra più facile dar fuoco al passato , spesso non ci si rende conto di quanto possa essere potente dare una seconda vita a ciò che pensiamo sia finito.

Camera funeraria della tomba di Khaemwaset

Visione di:

Joelle Lupi

Un video commovente che racconta la tragedia del treno in Grecia del febbraio 2023, in cui oltre 50 vite sono state spezzate, molte delle quali di giovani studenti che stavano tornando dal Carnevale di Patra. Attraverso scene di vita quotidiana in stazione si riflette sul dolore e l’impatto di una tragedia che ha segnato il paese.

Modello della tomba di Nefertari (particolare delle scale)

Visione di:

Ilaria Colavero

Quando ci si sente intrappolati in un labirinto di scale, a volte basta uno spiraglio di luce per uscirne fuori, librandosi in aria come una farfalla.

Amuleto raffigurante il pilastro djed

Visione di:

Erica Prochilo

A volte ci si sente intrappolati in una routine che non ci appartiene più, per uscirne e ritrovare un nuovo equilibrio, può essere necessario perdere la propria stabilità… anche se ogni tanto capita involontariamente.

Reticella funeraria con i quattro Figli di Horus e scarabeo alato

Visione di:

Erica Garbi

Prendersi cura di qualcuno avviene in tanti modi diversi: dettagli impercettibili, azioni quotidiane o una tazzina di caffè.

Sarcofago interno di Mentuirdis

Visione di:

Edoardo Massetani

In un mondo che sembra diviso da contraddizioni insanabili, gli antichi Egizi ci ricordano come creazione e distruzione siano due facce della stessa luna.

Falso coperchio del sarcofago interno di Butehamon

Visione di:

Chiara Losito

Come l’arte figurativa dei sarcofagi accompagna i defunti nell’aldilà, verso il divino e il suo giudizio, similmente il canto gregoriano rappresenta un mezzo di elevazione spirituale per chi canta e per chi ascolta.

Mummia di Ahmose

Visione di:

Alessia Catanzaro

Siamo la principessa Ahmose, dall’altra parte del vetro, e ascoltiamo cosa dicono e pensano realmente di noi le persone.

Amuleto raffigurante il pilastro di djed

Visione di:

Alex Grande

La protezione e difesa.

Libro dell’Amduat

Visione di:

Beatrice Guidi

Un ciclo di luce che svela la sua bellezza prima di ritirarsi nell’ombra.

Libro dell’Amduat (particolare del ciclo del sole)

Visione di:

Cristina Togliatti

E se, col calare del Sole e la sua rinascita, fosse possibile rifare tutto da capo?

Libro dei Morti di Aaner, sacerdote di Mut

Visione di:

Caterina Jervasi

La vita è una corsa contro il tempo. Allora giochiamo questa partita. Parole che si accavallano nella nostra mente pensando all’ignoto, al “dopo”. Sentiamo il battito nelle nostre orecchie accelerare e rallentare mentre cerchiamo di regolarlo con il nostro respiro. C’é chi prega, chi si rivolge agli antenati. E chi stringe un amuleto. Per affrontare il così temuto giudizio a “cuor (più) leggero”.

Frammenti del telo funerario della principessa Ahmose – alcuni capitoli del Libro dei Morti

Visione di:

Giorgia Torta

Le mani di diverse generazioni si prendono cura dei corredi di famiglia, intrecciando passato e presente.

Falso coperchio del sarcofago interno di Butehamon (dettaglio di Iside)

Visione di:

Marta Aggio

Risveglia i tuoi sensi ora – non serve un aldilà per tornare a sentire davvero.

Sarcofago interno della cantatrice di Amon Tabakenkhonsu

Visione di:

Marta Zarro

“E se avrai fame chiederò alle stelle olive mature, e pianterò i loro semi tra le mie dita, che mettano radici, finché non diventerò terra, qualcosa di vivo che ti possa nutrire (o tutto ciò che avrebbe potuto dirmi mio nonno quando portava l’olio a casa, frutto dei raccolti di ottobre)”

Alveo del sarcofago esterno di Butehamon (dettaglio di Iside)

Visione di:

Serena Ponzone

Attraverso la dea Iside – archetipo di donna – scopriamo il dolore come risorsa e strumento di conquista, affinché ogni sorella possa rinascere dalle proprie sofferenze, per farsi spazio nel mondo.

Libro dei Morti di Aaner, sacerdote di Mut

Visione di:

Valentina Purisol

Il lutto è un viaggio come lo è il percorso verso l’aldilà.

Stele di Djehutynefer, scriba del tesoro

Visione di:

Nicla Nocca

Diverse forme di arte per mostrare il proprio sguardo.

Alveo del sarcofago esterno di Butehamon (dettagli di Iside)

Visione di:

Marta Aggio

Falso coperchio del sarcofago della cantatrice di Amon Tabakenkhonsu

Visione di:

Alessia Di Franco

La rappresentazione della femminilità, nei suoi molteplici aspetti, è da sempre stata ricondotta a modelli specifici e a convenzioni sociali che ci stanno troppo strette. Tabakenkhonsu viaggia tra le epoche storiche e dà voce a tutte le donne del mondo.

Manico di ventaglio (?) a forma di papiro dello scriba nella Sede della Verità Unnefer

Visione di:

Davide Vigna

Pensieri sul presunto manico di ventaglio.

Lettera tra Djehutymes e suo figlio Butehamon, entrambi scribi della necropoli reale

Visione di:

Ermelinda Giacchi

Ho chiesto a mio padre di insegnarmi una ricetta con un vocale su WhatsApp e quello che nasce è più di un piatto: è un momento di condivisione che rimane nel tempo. Tra messaggi e tradizione, racconto come i legami familiari resistono e si tramandano, anche a distanza.

Tavoletta con falco

Visione di:

Letizia Picciaia

Proprio come l’artigiano scolpisce la tavoletta con estrema cura, anche noi inseguiamo la perfezione. Ma quella ricerca si può trasformare in una trappola silenziosa dove l’ambizione si mescola alla paura e all’autosabotaggio.

Papiri con il Libro dei Morti

Visione di:

Lucia Restagno

Il viaggio degli antichi Egizi alla ricerca del proprio valore, raccontato dal cuore dei contemporanei, allo scoccare della mezza.

Stele di Djehutynefer, scriba del tesoro

Visione di:

Mattia Baroero

Hai mai pensato quali siano i valori che contano davvero per te e a come li stai coltivando? Come le stele nell’antico Egitto celebravano ciò che i defunti avevano costruito, anche noi un giorno ci guarderemo indietro: saremo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto o rimpiangeremo ciò che abbiamo trascurato?

Stele di Saiset detto Penkhu in adorazione della triade di Abydos

Visione di:

Simona Pitarresi

Nell’antico Egitto, il dio Horus offriva fiori di loto ai suoi genitori come gesto di devozione. Allo stesso modo, in occasione di alcune festività, alcune persone si impegnano a offrire dei doni ai propri cari. Ma ci siamo mai chiesti perché è così importante fare dei regali? È davvero l’unico modo per esprimere gratitudine verso le persone che amiamo?

Modello di canestro

Visione di:

Iosif Stefan Mihaescu

Un nuovo punto di vista sulla cesta: un oggetto che può sembrare banale, ma che in realtà è più interessante di quanto potremmo mai aspettarci.

Coperchio del sarcofago di Djehutymes, grande intendente del tempio di Amon

Visione di:

Tomas Velardes

Il sarcofago come rappresentazione della vita e di protezione.

Bacile del generale Ramsesnakht

Visione di:

Stefano Ferrari

Lo scorrere del tempo crea cose meravigliose, anche se destinate a spegnersi.

Cubito regale di Amenemope, sovrintendente ai due granai

Visione di:

Simone Marseglia

L’importanza di avere un’unità fissa come unità di misura, espressa con ironia.

Statua di Paur, sua moglie Mut e il figlio Samut in nudità infantile, dedicata dalla stessa Mut

Visione di:

Mohamed Elfar

Modello di cesello con cartiglio di Tutmosi III “amato da Upuaut”

Visione di:

Marianna Bertolini

Uno dei lavori più sottovalutati.

Fossile di riccio di mare con iscrizione geroglifica del sacerdote Tjanefer

Visione di:

Asia Morosinotto

Tutti noi cerchiamo un filo rosso che ci rcoduca a delle risposte, a una verità. E se questo posto fosse a sud di ik? Una metafora di un non luogo, dove tutto può essere. E la nostra storia si fonde insieme per cristallizzarsi in un nuovo fossile, tesoro del futuro.

Cassetta per ushabti di Djehutyhotep, intendente e direttore della festa di Amon

Visione di:

Arianna Martini

Statuetta di ippopotamo in faiance

Visione di:

Brandon Messa

Gruppo familiare di un funzionario in un sacello

Visione di:

Chiara Moretto

Questa piccola scultura permette al funzionario defunto di tenere per sempre la sua famiglia con sé. Che cosa succederebbe se ci tuffassimo nei ricordi di una famiglia? Che cosa ci si porta per sempre, anche oltre?

Cassetta per viscere di Tasheretknonsu

Visione di:

Alice Cairns

L’Antico Egitto e il mondo moderno sono uniti insieme da un filo di spago… con il quale si possono creare nuovi oggetti unici. Come potrà un semplice scarabeo ispirarci a riciclare e riutilizzare gli oggetti che possediamo?

Pettorale per mummia a nome di Sener

Visione di:

Lorenzo Riggio

Esiste davvero qualcosa dopo la morte? E se esistesse sarebbe un punto di arrivo (come alla fine di una linea) o un nuovo inizio (come in un ciclo)? Chi avrà ragione? Potrà dirlo solo il tempo.

Stele familiare dello scriba in capo Horhernakht

Visione di:

Paola Falcomer

Una frase quotidiana collega la storia di Horhernakht e una famiglia moderna dimostrando che l’essenza della Storia non risiede solo nelle grandi imprese ma anche nei piccoli gesti di amore che uniscono l’umanità attraverso emozioni universali.

Pettorale per mummia a nome di Sener

Visione di:

Ilaria Venezia

I miei occhi osservano con stupore questi simboli, oggetti, storie e sentimenti. Da quando sono piccola ho imparato a riporci i miei desideri, quelli più preziosi, e ad aspettare.

Testa della statua di Ibu

Visione di:

Ilaria Rovero

Sul reperto che ho scelto si intravedono delle crepe che mi hanno fatto pensare al Kintsugi, l’arte giappopnese di “riparare con l’oro” oggetti rotti trasformandoli in opere d’arte. Il Kintsugi abbraccia il danno, evidenziando quanto sia importante non vergognarsi delle proprie cicatrici. Anche nei momenti più difficili, la luce può tornare a splendere, e solo facendo leva sul nostro passato possiamo imparare a superare le sfide della vita.

Orologio stellare sarcofago di Mereru

Visione di:

Camilla Ranieri

Gli antichi egizi credevano che, dopo la morte, si sarebbero trasformati in stelle. E tu, cosa vorresti diventare?

Papiro con formule per proteggersi

Visione di:

Alessandra Innocenti

Una breve narrazione poetica di come la magia s’intrecci con la realtà in forme sempre diverse, sull’onda della potenzialità creativa dell’essere umano.

Stele familiare dello scriba in capo Horhernakht

Visione di:

Giulia Licari

C’è chi si fa raffigurare su una stele con familiari e amici, chi rimane ancorato al passato e non riesce ad andare avanti, chi si aggrappa alla tecnologia per far rivivere i ricordi.

Orologio stellare sarcofago di Mereru

Visione di:

Alessandra Ferrari

Dopo un lungo viaggio, gli amanti e il loro fidato felino possono finalmente raggiungere le stelle. E il cielo è pronto ad accoglierli.

Pittura parietale tomba di Iti e Neferu

Visione di:

Alessandra Conte

Questo è un viaggio ricco di simbolismi attraverso il quale si vuole mettere in mostra, in modo esplicito, lo spettro di emozioni più profonde e contorte che si possono provare durante un momento molto importante della vita: la Morte! Criticandone la sua depersonalizzazione, l’ipocrisia e l’egocentrismo umano.
Il video contiene immagini forti.

Statuetta di ippopotamo

Visione di:

Antonios Massanova

Come vive e cosa pensa un ippopotamo sulle sponde del Nilo?

Figurine femminili in argilla e legno

Visione di:

Francesca Tesio

I rituali propiziatori o per esorcizzare le paure caratterizzano da sempre il genere umano. Anche la danza nel corso dei secoli, insieme a statuette ed amuleti, è stata utilizzata per questo scopo.

Sarcofago di Mereru

Visione di:

Susanna Morbelli

La storia del conflitto di due divinità, Horus e Seth, racchiude ancora importanti riflessioni che ognuno di noi può compiere. Perciò, seduti comodi sulla nostra poltrona, iniziamo questo (breve) viaggio nel tempo.

Gruppo familiare di un funzionario in un sacello

Visione di:

Chiara Moretto

Questa piccola scultura permette al funzionario defunto di tenere per sempre la sua famiglia con se. Che cosa succederebbe se ci tuffassimo nei ricordi di una famiglia? Che cosa ci si porta per sempre, anche oltre?

Statuetta di donna

Visione di:

Federica Mazza

Quando Emma, giovane archeologa appassionata di bambole sin dall’infanzia, risveglia accidentalmente una bambola di legno parlante di nome Cleo, scopre che anche i giocattoli possono custodire segreti millenari, risvegliando in lei la magia e le avventure della sua giovinezza.

Stele familiare dello scriba in capo Horhernakht, figlio di Kheti

Visione di:

Veronica Rosso Pognant

Lo scriba Horhernakht decide di portare con sé nella sua vita ultraterrena le persone più care, ponendoci di fronte a una questione: che cosa significa davvero la parola “famiglia”?

Sarcofago rettangolare di Nemy

Visione di:

Annamaria Gaeta

Un viaggio all’interno dei sentimenti di una donna vittima di violenza, tra le sue ferite e la sua anima guarita.

Tavolozza da cosmesi

Visione di:

Noemi Treccarichi

Una antichissima tavolozza dalla bizzarra forma di un pesce, grigio come la pietra di Lavagna, partendo dalle rigogliose sponde del Nilo, affronta un viaggio che la porta fino al Delta. Si tuffa nel Mar Mediterraneo per esplorarne i fondali, fino a giungere sulla riviera Ligure.

Mummia della Tomba di Ignoti

Visione di:

Sara Dudino

Un’anima senza identità è destinata a dissolversi dopo che le ultime persone che ricordavano il suo nome scompaiono. Nonostante questa fine inevitabile, qualche traccia della persona che era è rimasta in questo mondo…

Tela di Gebelein

Visione di:

Vittoria Majorana

Un gruppo di persone gioca a immaginare le parti mancanti del Telo di Gebelein, mescolando forme e pensieri in divenire.

Statua di Iteti

Visione di:

Luca Soldano

Attraverso gli occhi di Iteti un racconto di perdita e ricordo di uno dei nostri sensi.

Mummia fagotto

Visione di:

Lucia Galante

Una mummia viene portata lontana dai luoghi del suo riposo. Questo trauma la porta a riflettere sulla propria vita e dell’inaspettata somiglianza con i visitatori che la osservano ogni giorno.

Falsa porta della principessa Uhemnefret

Visione di:

Rosalia Farruggia

Anna, una giovane gatta, cammina per la sua città. Una serie casuale di eventi la conduce davanti ad una porta sulla quale vede riflessi paura, nostalgia ma anche nuove possibilità.

Statuetta della dea Sekhmet

Visione di:

Fabiola Sguaizer

Qual è il filo conduttore tra una ragazza bloccata dalle sue paure, The Tyger di William Blake e Sekhmet, la dea leonessa dell’Antico Egitto? È un filo che sussurra che anche gli dèi sbagliano…

Vaso in ceramica decorato

Visione di:

Sara Marenco

L’Universo Memoria è composto da tutte le memorie del passato, ma il Grande Vuoto lo sta mettendo in pericolo cancellando i ricordi. Bambina-ricordo dovrà trovare un modo per salvare se stessa e il suo paese.

Papiro erotico satirico

Visione di:

Sveva Nicoloso

In un mondo alla rovescia, popolato da soli animali, le prede hanno la meglio sui predatori. 

I canti del boschetto

Visione di:

Carola Nicola, Mara Angela Salis

La poesia è ambientata in un bosco dell’antico Egitto, dove un albero di melograno custodisce gelosamente un segreto per tutta la vita, ricordando con nostalgia la sua padrona. Ma non è detto che questo segreto rimarrà tale per sempre…

Naos votivo di Kasa

Visione di:

Alice Spinoglio

Libro dei morti di Kha e Merit

Visione di:

Martina Elia

Quando le parole si muovono nello spazio -parole di carta, parole di suono- qualcuno le trova, le accoglie, le legge, le decifra, le intrappola per farle sue, dar loro un significato prima che loro riescano a fuggire e tornare a danzare ancora.

Maschera di Merit

Visione di:

Silvia D'agostino

Quando una donna morta, nel 1425 a.C si ritrova a combattere contro il soffitto di cristallo che la tiene imprigionata, proprio come ora, una giovane donna viva cerca di uscire dal proprio, per iniziare a respirare.

 

Statua di serpente dedicata a Meretseger

Visione di:

Isabella Francisco

Un oggetto di culto in legno dedicato alla dea Meretseger.

 

Forme di pane ritrovate nella tomba di Kha

Visione di:

Giulia Belfiore

Dei tozzi di pane millenari, contenuti nella tomba di Kha, si svegliano nell’aldilà scoprendo di aver acquisito poteri paranormali: sono diventati mutaforma.

Libro dei morti

Visione di:

Adelaide Oddovero

Una ragazza, dopo aver perso il treno per tornare a casa, cerca un riparo dalla pioggia rifugiandosi all’interno di un museo. Lì avrà una visione folgorante.

Cofanetto di Merit

Visione di:

Elena Gargano

Realizzazione di un trucco ispirato alle decorazioni/motivi delle boccette del set di cosmesi appartenente a Merit. Interpretazioni di un trucco tipico dell’Antico Egitto

Ostrakon figurato con rappresentazione di una ballerina in posizione acrobatica

Visione di:

Chiara Bergetto

Una ragazza intenta nel suo allenamento facendo delle acrobazie si ritrova a cambiare era e, alla fine di esse, si ritrova confusa.

Stele di Nebra dedicata al culto della rondine e del gatto

Visione di:

Sara Curci

Una ragazza si ritrova improvvisamente sigillata dentro di sé e la sua mente comincia a riempirla di pensieri sempre più soffocanti. Cosa sta accadendo?…

Ghirlanda di fiori sarcofago di Kha

Visione di:

Miray Buyukkaray

Una giovane donna entra in un’impresa di pompe funebri e si dirige verso una bara affascinata/colpita dalla foto del defunto. Al suo interno trova con immenso stupore una ghirlanda di fiori e non appena la indossa si ritrova catapultata in un campo pieno di fiori, grano e segale.

Libro dei morti

Visione di:

Arianna Sciarrone

Mentre la parte volatile dell’anima migra diligentemente da un mondo all’altro, l’apparizione di un albero le concede per la prima volta di fermarsi.

Resti di cibo ritrovati nella tomba di Kha

Visione di:

Frankie Secco

Quando una persona soffre di ansia sociale non significa che non voglia comunicare con gli altri. Un pasto di 3000 anni fa l’aiuterà a trovare il suo modo di comunicare?

Giara decorativa

Visione di:

Eleonora Carta

Vaso di Bes

Visione di:

Vittoria Caltabiano

Durante un periodo delicato della sua vita, una ragazza si rifugia al Museo Egizio per mettere a tacere, almeno per qualche minuto, i propri pensieri. Viene catturata dalla grottesca figura di Bes e da questo incontro nasce una piccola riflessione tra presente e passato.

Parrucca di Merit

Visione di:

Giada Lucarelli

I capelli nell’Antico Egitto ed oggi, quando essi passano da essere simbolo di bellezza e femminilità a sostenere il peso della libertà.

Papiro satirico dio Thot

Visione di:

Giulia Loverso

Una notte d’estate, in una Menfi ancora addormentata, un ragazzo si introduce di nascosto nel tempio di Ptah, in cui viene a conoscenza di un segreto che potrebbe cambiare il corso della storia.

Statua di Meretseger

Visione di:

Anna Maria Carlomagno

Uno specchio tra mondi, realtà parallele e stati d’animo in cui il silenzio è la chiave centrale per vivere il passato e capire il presente.

Porta della camera funeraria di Kha e Merit

Visione di:

Sara Longobardi

 Una gatta poco intraprendente si ritrova a dormire in lungo corridoio buio, di fronte a lei c’è un muro. Al suo risveglio troverà qualcuno che le farà iniziare un viaggio introspettivo con sé stessa.

Piramide di Ramose

Visione di:

Sara Zollo

Nell’antico Egitto il tramonto simboleggiava l’approssimarsi della morte e l’alba la resurrezione. Oggi, come allora, tramonto e alba sanciscono una fine e un inizio: la piramide di Ramose è più vicina a noi di quanto pensiamo.

Frammenti di pigmento blu

Visione di:

Chiara Moricca

Alcuni sassetti blu, apparentemente irrilevanti, rappresentano per la storia una vera e propria rivoluzione che non dovremo dimenticare di celebrare anche in futuro.

Rasoio senza manico

Visione di:

Simone Bucca

Un giovane ragazzo si approccia al mondo degli adulti, ma è spaventato dalle sempre più presenti responsabilità. Un dialogo interiore innesca dei conflitti: dalla voglia di tornare ragazzo alla realizzazione di essere cresciuto.

Statuetta di Tauret

Visione di:

Francesca Pandolfo

Ieri come ad oggi, l’archetipo femminile, si rispecchia in una natura selvaggia e antica, per sopravvivere ed evolversi in una nuova era.

Ostrakon figurato con rappresentazione di una ballerina

Visione di:

Marco Francesco Talò

Quando la bellezza di un fiore di loto si incontra col movimento di un cobra che brama insieme all’occhio di un Dio che scruta in silenzio, ecco che nasce la danza.

Stele votiva con orecchie

Visione di:

Federica Greco

Qualcuno sta parlando: una voce comunica un messaggio. Chiunque si approcci a questa voce sperimenterà uno stato diverso da chiunque altro.

Statuetta di Tauret

Visione di:

Fara Sorrentino

Una ragazza mostra che aspetto avrebbero le sue paure, se potesse figurarle in un oggetto, per provare a far riflettere gli altri sulle proprie e spingerli a dar loro una forma concreta.

Stele di Khonsu

Visione di:

Alessandra Castelvetere

Una ragazza fa un sogno, scrive una lettera al dio Khonsu e corre al museo per consegnargliela e ringraziarlo.

Beauty case di Merit

Visione di:

Elisa Braccia

Un viaggio nel concetto di bellezza partendo dal beauty-case di Merit e dal modo in cui la sua civiltà ha di concepire questa qualità astratta, fino alla nostra e attuale considerazione di essa.

Conserva di Carrube

Visione di:

David Mihaescu

Un antico papiro ritrovato nella sala cucina del Faraone ci svela una semplice ricetta di confettura di carrube da conservare per tempi di carestia.

Ascia recante il monogramma di Kha sulla faccia superiore della lama

Visione di:

Noemi Sara Llerena Ñahuincopa

Strumento di lavoro egiziani, Utilizzato come attività lavorativa. Ci sono molti tipi di lavoro nel mondo ma non lavoriamo quasi mai per noi stessi. Ricorda che essere felice non è un’opzione è una scelta. È già un lavoro che non è facile, ma sta a te lavorarci e farti stare bene.

Sarcofago per Ushabty tomba di Kha

Visione di:

Maria Giulia Rossella

“All for one”, un motto che si presta a libere interpretazioni.

Stele di Meretseger

Visione di:

Chiara Belmonte, Gaia Gunetti, Gianluigi Barbuto

La Dea Meretseger invita dei giovani visitatori del Museo Egizio a fare silenzio.

Ostrakon figurato con rappresentazione di una ballerina

Visione di:

Monia Dodaro

Un’artista del passato incontra un’artista del presente e, attraverso secoli di storia, scoprono di non essere poi così diversi.

Ostrakon figurato

Visione di:

Flavio Belfiore

La storia degli Ostrakon, frammenti di terracotta che diventano campo di prova per artisti.

Letto di Merit

Visione di:

Clara Villani

Una ragazza si sveglia e inizia a pensare a quella passeggiata che aveva fatto in montagna in piena estate dove aveva visto delle foglie secche autunnali che riempivano  il sentiero, queste le avevano fatto impressione perché era assurdo che durante la calda estate ci fossero delle foglie autunnali. La riflessione sull’eco ansia parte dalle foglie sotto al letto di Merit che le suscitano riflessioni e pensieri.

 

Ghirlanda di fiori posta al collo del sarcofago intermedio di Kha

Visione di:

Nigidi

Young girl with colorful veil narrates trough poetry the beauty of a growing lotus. Giovane ragazza con velo colorato racconta la bellezza della crescita di un fiore di loto tramite una poesia.

 

Stele di Maya

Visione di:

Martina Rotlando

Ideogrammi e geroglifici, Oriente o Occidente a confronto; lievi tratti di pennello e di scalpello raccontano storie legate all’offerta. Penso di aver trovato una connessione.

 

Frammenti di pigmento blu

Visione di:

Vanessa Rotlando

Dei frammenti di pigmento egiziani usati come sassolini da lanciare e/o dei gessetti per disegnarci qualcosa per terra. A che scopo? Per giocare. La protagonista ci svela qual è il segreto di ogni gioco passato, presente e futuro: la fantasia e tanto divertimento.

 

Vaso Canopo con coperchio a testa umana a nome di Amenemhebù

Visione di:

Erika Visconti

Pavlova, piccola testa di vaso dalle grandi ambizioni, si avventura nel Museo Egizio alla ricerca di ispirazioni e segreti per raggiungere e realizzare il suo più grande sogno: DIVENTARE SOVRANA ASSOLUTA DEL MONDO.

Durante la sua missione, si imbatte, così, nei vasi canopi, custodi di un importante segreto. Quale sarà il segreto per la vita eterna e per un regno longevo?

Letto di Kha

Visione di:

Chiara Poet

Una giovane ragazza che soffre di insonnia di fronte ad un letto con più di 3000 anni di storia, si interroga se anche nell’Antico Egitto avessero paura di addormentarsi.

 

Doppia scacchiera: gioco dei venti e gioco della Senet

Visione di:

Dexter Chiurazzi

Giocare. Sì, giocare. Ma a che scopo? Quale è la posta, l’obiettivo? Cosa si vince esattamente? E se in palio ci fosse il futuro, la definizione del sé? Una riflessione lucida e ironica che riattualizza il misterioso significato di un antichissimo gioco da tavola… 

Statuetta di Tauret

Visione di:

Anna Messina

Protegge i suoi cuccioli, prima ancora che vengano al mondo. Lo fa con il piglio e la possenza di una dea, mostrandosi in tutta la sua minacciosità, tenendo lontani i pericoli.I bambini sono da sempre creature inermi e fragili, facili prede, facili vittime. Avremmo forse bisogno anche oggi di Tauret “La grande”?

Stele votiva dedicata alla dea Nebethetep

Visione di:

Silvia Giannone Codiglione

Una piccola stele. Due paia di orecchie con i lobi forati. Un defunto invoca insistentemente la generosità di una dea serpente. L’ascolto di tutte le preghiere diventa assordante… Ma anche gli dei, sovrastati dalle richieste di aiuto dei fedeli, a volte, si ribellano.

Scatola con dedica al sovraintendente Kha

Visione di:

Luigi Fratta Pasini

Un invito a esplorare le sale del Museo con lo sguardo di un bambino curioso. Lasciarsi sorprendere da oggetti dalle funzioni a noi ignote, osservarne forme e colori… ipotizzarne l’uso. Conquistare nuove risposte e non solo trovare conferme su ciò che si conosce già. Assaporando il piacere della scoperta.

 

Stele di Qen

Visione di:

Davide Bottero

Lo scultore, lo scriba dei contorni, il padre è morto. C’è chi, dall’alto, attende pazientemente che i rituali si concludano; che il dolore che strappa i capelli e fa cedere le gambe faccia il suo corso. Un unico imperativo: non dimenticare! Perché la memoria è l’ingrediente segreto per l’eternità.

 

Flauto

Visione di:

Maria Del Carmen Escobar Quinte

I suoni galleggiano nell’aria e danno forma allo spazio e alle sensazioni. Una passeggiata sonora e visiva attraverso ambienti che ci trasportano in atmosfere senza tempo, tanto antiche quanto contemporanee. Poi qualcuno o qualcosa invoca il silenzio e, improvvisamente, tutto si ferma. 

 

Ostrakon figura femminile

Visione di:

Ilaria Garofano

Un viaggio lungo 3000 anni attraverso la rappresentazione del corpo femminile nella storia dell’arte. Da un disegno egizio, passando per Tiziano, Picasso ed Helmut Newton.

Ostrakon

Visione di:

Matteo Cinquetti

In una afosa giornata di maggio, l’incontro con un antichissimo reperto riaccende un ricordo d’infanzia ormai sepolto. La storia di una profonda passione che continua ad ardere ancora.

Maschera funeraria di Merit

Visione di:

Francesco Prestianni

Due occhi intensi, profondi. Uno sguardo fisso sui secoli attira l’attenzione. Cosa affascina e seduce? Forse quello sguardo rimanda alla memoria altri scenari, allargando il campo delle interpretazioni e delle sensazioni che si possono provare in un museo.

 

Bracciali di Kha

Visione di:

Delia Bertolino

Due bracciali antichissimi attraversano i secoli fino ai giorni nostri. Una ragazza, osservandoli, torna bambina. Emerge un ricordo delicato e personale inerente le sue odierne passioni.

 

 

Bastone di Kha

Visione di:

Manuele Cometto

Due bastoni, provenienti da epoche lontane e diverse, si incontrano, si confrontano e dialogano su storie, simboli e funzioni antiche e contemporanee.

 

Papiro Canti del boschetto

Visione di:

Nicola Narducci

Frammenti di un papiro, intitolato Il lascito di Seshen, raccontano il seguito dei Canti del boschetto. Un sequel immaginario che ci permette di conoscere meglio la storia di Seshen, proprietaria del giardino dove sono ambientate le liriche originali conservate al Museo.

Voglio partecipare!